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Approccio sistemico relazionale

Ciò che guida il pensiero terapeutico nella prospettiva sistemico-relazionale è il concetto secondo cui i comportamenti e le emozioni dell’individuo si strutturano e organizzano, a partire dai primi anni di vita, nell’ambiente affettivo in cui la persona vive.

Nell’infanzia quando ci stiamo formando da un punto di vista caratteriale e comportamentale, siamo molto ricettivi rispetto a ciò che accade intorno a noi.

Settanta anni di ricerca sul “legame di attaccamento bambino-genitori”, hanno dimostrato che la qualità delle relazioni primarie è un fattore centrale per lo sviluppo sano del bambino lungo l’intero arco della vita.

Grazie a relazioni affettive soddisfacenti con le sue figure di accudimento (madre, padre, nonni), il bambino maturerà strategie emotive e comportamentali flessibili e coerenti, che resteranno stabili nel tempo e fungeranno da organizzatori sia della sua vita intrapsichica che delle sue scelte affettive future (scelta del partner, legami amicali).

L’approccio sistemico, parte da questo assunto e lavora CON il cliente accompagnandolo verso una graduale presa di coscienza delle strategie emotive e relazionali disfunzionali che sono alla base della sua sofferenza attuale.

 

A chi si rivolge la Terapia Sistemica?

Nella terapia INDIVIDUALE SISTEMICA l’adulto fa una richiesta per se stesso, per un sintomo che gli genera sofferenza, per una difficoltà relazionale o per un sostegno durante una crisi personale.

Si lavora con il cliente sulle difficoltà attuali attraverso la creazione di nessi tra il qui ed ora ed il “là e allora” delle relazioni significative. La costruzione di una nuova narrazione che RIPARA antiche ferite, riattiva le risorse dell’individuo rimaste bloccate nel tempo.

Nella terapia SISTEMICA di COPPIA il cliente è “IL NOI DI COPPIA”, cioè i due partner chiedono di essere aiutati a “curare” la loro relazione.

Il bisogno di questo intervento può nascere da un periodo di crisi, dal profondo dolore legato a un evento traumatico (tradimento, violenza, abbandono, lutto), da una  vita di coppia insoddisfacente (mancanza di dialogo, noia, calo del desiderio e piacere sessuale, distanza emotiva tra partner, tensioni con le famiglie d’origini), o da un alta conflittualità.

La richiesta di terapia SISTEMICA FAMILIARE  solitamente arriva da genitori preoccupati per il disagio (sintomi o difficoltà relazionali e comportamentali) del figlio in età evolutiva (bambino o adolescente) o da figli adulti che vivono disagi all’interno del nucleo familiare.

Il TEMPO della famiglia sembra essersi BLOCCATO impedendo a ciascun membro di crescere serenamente e maturare.

Possono essere presenti difficoltà relazionali connesse a dinamiche familiari disfunzionali (violenza, passività, abbandono, dipendenze da sostanze o gioco d’azzardo), a eventi traumatici (incidenti, morti, abusi) o a sintomi di un membro della famiglia (ansia, depressione, fobie, tentati suicidi).

La terapia familiare lavora CON la FAMIGLIA sia sulle dimensioni STRUTTURALI (ruoli, confini, regole e valori) sia sulla dimensione RELAZIONALE (i miti familiari, le storie familiari, le lealtà).

La terapia favorisce un processo di riconciliazione tra le generazioni, migliora la comunicazione e la connessione emotiva tra i familiari, promuove la riflessività di ciascuno in un clima di condivisione delle proprie vulnerabilità e punti di forza, aiutando la famiglia a riprendere il cammino del proprio sviluppo nel ciclo di vita.

La terapia individuale ha una cadenza settimanale (un incontro a settimana) mentre la terapia di coppia e familiare una cadenza quindicinale.